Crisi sterlina, ma cancellano il taglio delle tasse e tutto torna normale.
La Banca d’Inghilterra obbliga il governo inglese a cancellare il taglio delle tasse.
La chiacchierata neo primier Liz Truss costretta a fare marcia indietro.
Liz Truss, si è presentata come la “perfetta” conservatrice di matrice thatcheriana, ma i mercati l’hanno subito bocciata.
Il piano fiscale della Liz, non è affatto piaciuto ai mercati e la sterlina, la scorsa settimana, ha raggiunto minimi record rispetto al dollaro.
La neo eletta, per non affrontare personalmente l’ammissione del suo errore, ha mandato avanti il cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng che ha confermato che il governo non provvederà a tagliare l’aliquota massima del 45 per cento.
”Non andremo avanti con il nostro piano di rimuovere l’aliquota del 45%. Oramai è diventata una distrazione per la nostra missione di vincere le sfide che abbiamo di fronte. Abbiamo capito la lezione, l’abbiamo ascoltata”, ha scritto Kwarteng su Twitter.
I fatti:
Il piano, stimato tra i 100 e i 200 miliardi di sterline, ha gettato i mercati finanziari in subbuglio.
La sterlina è crollata ai minimi storici e i tassi di indebitamento del governo britannico sono saliti ai massimi livelli dalla crisi del 2009, è stata così minacciata la stabilità finanziaria del Paese.
La Banca d’Inghilterra, durante la scorsa settimana è stata costretta ad intervenire per stabilizzare i tassi, che hanno messo a rischio i fondi pensione.
Il problema serio è che qualche esperto del settore, ha parlato di questo fatto come anticipo di un possibile crollo dell’euro per i troppi debiti accumulati; ma non si capisce come non ci sia quello del dollaro, ben più indebitato di tanti paesi europei.
