La geolocalizzazione mostra come una donna abbia visitato una clinica abortista.
Le app di monitoraggio del ciclo sono indizi potenzialmente incriminanti.
I movimenti sulla carta di credito mostrano l’acquisto di medicinali potenzialmente anti-abortivi.
Tutto questo ed anche l’inquietante possibile denuncia, con tanto di guadagno per chi denuncia, da parte di chiunque sappia che quella donna ha abortito; tutto questo sta accadendo negli Stati Uniti.
Ma potrebbe accadere anche da noi, come del resto già in Polonia l’aborto è stato cancellato per legge.
E’ pericoloso sottovalutare quanto i nostri dati che vengono registrati on line – senza che ce ne rendiamo seriamente conto – possano essere usati anche in tribunale contro di noi.
Lo stanno sperimentando le donne americane che si trovano ad affrontare le nuove leggi antiabortiste.
E’ bene che le donne italiane si ricordino che i diritti acquisiti si possono perdere; quindi è bene vigilare ed essere sempre pronte a difendere i diritti acquisiti e la democrazia che ci è rimasta.
Ogni byte della tua impronta digitale può essere usato contro di te.
Per saperne di più:
Aborto 10 anni di carcere in Oklahoma – involuzione del progresso ?
