POESIE PER NUTRIRE IL NOSTRO SPIRITO.

HO INDOSSATO LA VITA.

Ho indossato la vita

come l’acqua di un fiume che trascorre

in mille specchi reiteranti

Il lavacro delle lacrime del cielo

copiosamente liete mille anni

avanti d’esser germinate

tra le pieghe artefatte di una luna

vestita a festa a celebrare…

E quando il giorno lascia il tramonto

a replicare desideri vividi di luce

e ingoiando crepuscoli di tenebre

s’affila al filo di una lama

che sfavilla luccicanti lucciole

di stelle comunque ignote

al sincopato balbettare degli umani…

E quando la bufera adulterata

dei pensieri disarticola spazi interminati

a silenziare impeti di gioia

a profanare isole di festa

a relegare della nascita la morte

nel rifiuto sperperante

attese sbigottite d’intenzioni…

 

E come sempre ogni volta

eternamente l’apprensione di vestire

il succedersi di giorni cadenzati

nel dibattersi essenziale delle ore

e il timore di spogliare nostalgie

consumate di perimetri di vuoto

contornando di pretesti contraffatti

il reperto di una vita mai indossata…

Poesia di Mario Marini.

 

ETERNITA’

Chi una Gioia a sè vuol legare

tarpa le ali alla vita,

ma chi bacia una Gioia e la lascia volare

vivrà in un’Aurora infinita.

Di:  William Blake (1757- 1827 )

BARCHE

 

Ancheggiano compiacenti

ad ogni percossa di risacca sbadata

barche sdrucite

annose spettatrici d’amori acerbi

goffi

palesi o clandestini

 

e zuppe di flutti e d’emozioni

sdentate sorridono

a chi ignaro seguita a lasciar loro

squisiti ritagli d’istanti sospesi

Di: Marilena Curti

……….

NON V’È SCAMPO

 Non v’è scampo

Questo amore

è sangue

vita

forza ubriaca che scatena uragani

ardente lava che disgrega la roccia

lama affilata che lacera la pelle

 

Non v’è scampo

Questo amore

è desiderio

inferno

improvvisa tempesta che squarcia il cielo

impetuosa onda che affonda l’anima

diamante lucente che recide le vene

Non v’è scampo

oramai

ha violato ogni confine.

Di: Susi Salvadè

……….

NON MUOVERTI

 

Ho fame di ciò che gli occhi ingordi vedono

e la mia fantasia senza guinzaglio

mi porta a vagheggiare su quel punto

là, dove ciò che osservo è nutrimento.

 

Stasera mi è bastato il gatto grigio

che s’è accucciato dentro le pantofole

lasciate a caso fuori dalla porta

nel punto esatto in cui cade la luna.

 

Non muoverti, ti prego, gatto grigio!

Rimani fino a che il momento è pane,

rimani fino a che il pensiero ha fame,

fin che la luna compia il suo prodigio.

 

Gatto, non muoverti, non andare via

rimani, fin che arriva la parola

a catturare questi tuoi occhi viola,

a imprigionarti dentro una poesia.

Di: Rosanna Bellotti