Taiwan – la grande contesa del momento
Come la storia può essere percepita e interpretata secondo i fatti o secondo le ideologie del momento.
Perché Taiwan è al centro della vera contesa del momento ?
E’ il maggior produttore al mondo di semiconduttori (indispensabili per computer / microprocessori, quindi auto elettriche ecc…) ed è l‘unica che produce semiconduttori di ultima generazione.
Taiwan rappresenta anche un importante punto strategico-militare sia per la Cina che per gli USA.
I semiconduttori:
- senza questi elementi (semiconduttori / wafer di silicio), le nuove tecnologie sono bloccate (dai componenti per la casa robotica – stanno anche nei frigoriferi – alle auto elettriche, ai droni/telefonini/pc e a tutti gli innumerevoli usi militari).
1992
1992 ONE CHINA POLICY -i rappresentanti del partito Comunista Cinese e quelli del Kuomintang, allora partito al governo nell’isola di Formosa (oggi Taiwan) decidono di riconoscere che Taiwan e la Repubblica Popolare sono un unico stato.
Questo trattato, rassicurò Pechino del fatto che l’attuale Taiwan non avrebbe mai proclamato la propria indipendenza. Per questo oggi il partito Comunista Cinese considera l’ accordo del 1992 il caposaldo delle proprie relazioni con Taipei.
Quanto sopra, ribadisce il principio di “una sola Cina” che, per l’attuale governo cinese vuol dire Repubblica Popolare Cinese (Taiwan compresa), ma per gli americani e alleati, dopo averla disconosciuta per anni in favore degli accordi con Mao (per interessi momentanei occidentali; la Cina era importante per l’export USA), ora la vogliono indipendente e quindi staccata dalla Cina.
Qualche breve nota di storia per capire meglio:
Taiwan fu tra i fondatori dell’ONU e quindi sedeva al tavolo dell’Onu, ma non era riconosciuta indipendente da USA e quasi tutti gli stati.
Alla presa del potere di Mao in Cina, il potere cinese perdente fuggì sull’isola seguito da milioni di rifugiati, continuando a tenere il posto di “Cina” all’Onu, sebbene in esilio.
Dopo anni, Pechino riuscì, con la Risoluzione 2758, a ottenere la sua inclusione al Palazzo di Vetro (e l’estromissione di Taiwan), dove tuttora è presente come unica Cina tra i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.
Quindi Taiwan fu costretta a lasciare il suo seggio all’ONU (mentre gli USA si avvicinavano alla Repubblica Popolare Cinese per interessi economici).
Le date
Dal 1949, Taiwan/allora Formosa ( nome ufficiale di Repubblica di Cina -RDC) si guadagnò il supporto degli USA; che per trent’anni si rifiutarono di riconoscere ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese.
Ma nel 1979, Jimmy Carter (presidente USA) cambiò tattica e decise di regolarizzare le proprie relazioni con Pechino e di condividere il trattato dell’Unica Cina. A conseguenza di ciò, gli USA interruppero i rapporti diplomatici con Taiwan, ma poco dopo, il Congresso USA riconobbe l’esistenza di importanti relazioni informali tra USA ed RDC (Tiwan); vendendogli poi ben 50 miliardi di dollari di armamenti.
Da allora, le relazioni tra Taipei e Washington sono continuate, ma non ufficialmente.
Oggi gli USA vogliono Taiwan nelle Nazioni Unite
Nei giorni scorsi il dipartimento di Stato americano ha reso pubblico che “rappresentanti di alto livello” degli Stati Uniti e del ministero degli Esteri di Taiwan hanno discusso “l’espansione della partecipazione di Taiwan alle Nazioni Unite e in altri consessi internazionali”.
Quanto sopra ci dimostra come le varie relazioni politiche cambino facilmente nel tempo a seconda degli interessi economico/politici degli USA (in questo caso) e che, forse, la giustificazione di difendere la democrazia, sia più vicina agli interessi economico/politici del momento che vero desiderio di aiutare le democrazie.
Infatti, dopo la fuga da Pechino, con l’arrivo al potere di Mao, a Taiwan si instaurò un potere del terrore che non fu mai denunciato da nessuna democrazia.
Allora, la caccia al “comunista” fu atroce oltre ogni immaginazione, ma l’Occidente non ne venne quasi informato e comunque la “libera” stampa occidentale ignorò il problema.
