Kant sosteneva che
la pace avrebbe vinto, perché nessun cittadino libero di scegliere avrebbe mai fatto ricadere sopra di sé ” tutte le calamità della guerra”.
Una fiducia totale, temeraria, nel potere della ragione umana. Quello che i greci chiamarono hybris: una specie di “superbia spirituale” dell’uomo che crede in una bontà e/o razionalità/onestà umana di fondo.
Ma la sola logica e la varietà dell’umanità ci possono aiutare a risolvere i problemi della scienza politica ?
Oggi abbiamo dimenticato le sofferenze delle ultime due Guerre Mondiali, chi le ha viste o combattute è ormai morto e i discendenti non imparano mai la lezione dei padri e furbi e ambiziosi ne approfittano.
L’umanità ha sempre avuto la memoria troppo corta ?
Il filosofo tedesco Immanuel Kant, probabilmente il massimo pensatore dell’ Illuminismo (dal 1715 al 1789 e oltre secondo altri) e non solo, concepì la possibilità di un ordine mondiale pacifico permanente (grazie alla ragione a alle verità scientifiche; apportate dall’Illuminismo).
Dopo le terribili sofferenze della guerra dei Sette anni, dell’indipendenza americana e della Rivoluzione Francese, Kant volle scorgere l’inizio di un nuovo ordine internazionale più pacifico.
Per lui, comunque, il problema dell’ordine internazionale era; “il più difficile e quello che la specie umana impiega più tempo a risolvere”.
Per il filosofo tedesco il futuro dell’umanità si prospettava tra la pace del “grande cimitero della razza umana” oppure una pace frutto di un progetto della ragione.
Parole attualissime, che ci arrivano da secoli più lontani e che dovremmo usare per riflettere sul nostro futuro.
