Fuori dalla Biennale esiste una ricchissima proposta di mostre “alternative”.
Io ho fatto alcune scelte.
Herman-Nitsch (1938-2022), ci presenta un’imponente esposizione chiamata: 20th painting action.
Nitsch ha attraversato sei decenni, dall’Azionismo viennese alla totale libertà da ogni corrente. In mostra alle Oficine800, ci presenta: altari, paramenti sacri, “sudari”. Il tutto da apprezzare, soprattutto alla luce dei fatti di guerra quotidiani, perché il vero artista è quello che vede oltre le mode.
L’emergenza climatica è diventato un best-seller anche nell’arte; dopo decenni di avvisi, ignorati o condannati di estremismo, da parte degli scienziati ed esperti, come il precursore Jacques-Yves Cousteau: esploratore, navigatore, militare, oceanografo e regista francese che svelò al mondo la fine della barriera corallina.
Sino al 27 novembre. www.mostrenegoziolivetti.it
Nello storico negozio Olivetti che da su Piazza San Marco, la presentazione di due grandi: Lucio Fontana e Antony Gormely. Uno maestro dello spazialismo, l’altro star della scultura contemporanea inglese. Visti insieme, risaltano affinità sottili e raffinate.
La straordinaria architettura di Carlo Scarpa ne amplia le correlazioni.
Sino al 26 settembre 2022. ” Surrealismo e Magia “ è l’alternativa più significante alla Biennale di Venezia 2022.
Mentre l’arte contemporanea, ben presente alla Biennale 2022, rimane ancorata a temi già trattati negli ultimi anni, l’Arte, con la A maiuscola, rimane quella che, anche se di un secolo fa, è ancora assolutamente contemporanea; ovvero ci racconta dell’oggi più attuale e inaspettato.
Come i classici della letteratura e del teatro, la vera arte ci parla attraverso i secoli e le sue “parole” sono sempre sorprendentemente attuali; anche durante una guerra che nessuno avrebbe mai immaginato un anno fa.
Per approfondire:
