Dove finiranno le armi acquistate con i soldi degli europei lo decide l’industria delle armi e non il Parlamento Europeo.
I cittadini europei non sono correttamente informati su cosa succede nel campo della vendita delle armi e relativi finanziamenti.
Premesso che le armi servono per uccidere le persone in pace o in guerra …
A proposito di armi e dell’ ennesima strage negli USA, andrebbe ricordato che la legge americana permette di acquistare armi dai 18 anni compilando un questionario, mentre richiede 21 anni per bere una birra. Contemporaneamente, molti stati americani, stanno vietando l’aborto a tutte le donne; indipendentemente dalle motivazioni.
In molti paesi al mondo si detengono molte armi in casa, vedi la Svizzera o l’Afghanistan, ma non risultano stragi di scuole da parte di giovani uomini.
E se fosse anche colpa delle centinaia di omicidi e violenze varie che i bimbi americani vedono in televisione sin da piccolissimi ?
Numerosi studi hanno dimostrato come, quanto più precocemente i bambini e i giovani assistono a scene di violenza, maggiore sarà la loro inclinazione a consumare contenuti violenti quando saranno più grandi.
Alla fine delle scuole superiori, i ragazzi statunitensi hanno visto non meno di 22.000 ore di televisione dove non mancano certo i programmi molto violenti con omicidi.
La Commissione nazionale sulle cause e sulla prevenzione della violenza degli USA, già nel 1969, dichiarò che la violenza in televisione era uno dei massimi fattori scatenanti della violenza nella società.
Ma nella nostra società attuale questo discorso, per non toccare gli interessi delle produzioni cinematografiche e televisive, è ignorato. La colpa non è solo delle lobby delle armi e questo nessuno ha il coraggio di dirlo.
Oltre 4 milioni di euro all’anno, sono stati spesi negli ultimi anni dagli esportatori di armi europei; per pagare i tirapiedi incaricati di influenzare, come lobby, la politica industriale europea.
Il bilancio che l’Unione Europea dedica al settore delle armi non è soggetto a controllo democratico, ma è tutto legale, grazie al tipo di organizzazione ben collaudato.
L’ europarlamento approva solo le spese, ma non le finalità strategiche ( = dove finiranno le armi; quindi è permesso anche in qualunque zona di guerra nel mondo )
L’ex lobbista Thierry Breton è l’attuale commissario europeo che dirige i finanziamenti nel comparto militare. Breton, già nel 2014, quando era a capo di una società coinvolta nel mercato della difesa(Atos), proponeva ai diversi euro-commissari la creazione di un fondo europeo per la difesa. Il suo desiderio si avverò ancor prima di avere, nel 2019, il doppio incarico all’Industria e alla Difesa nella Commissione UE.
Infatti, nel 2016, la Difesa aveva raccomandato la creazione della EDF ( European Defence Found, Fondo per la Difesa Europeo). La realizzazione di questo fondo è un copia-incolla di quanto avevano già proposto i rappresentanti dell’industria delle armi con 50 incontri con gli eurofunzionari, sin dal lontano 2014.
Questo fatto è rivelato da un’analisi di documenti confidenziali pubblicata nel 2017, dal movimento pacifista del Belgio ” Vredesactie “.
Spese europee del 2017 per le lobby delle armi: 5,6 milioni di euro; soldi del contribuente europeo.
Solo nel 2020, ci furono 372 incontri tra i funzionari comunitari e le imprese che producono armi.
