59 a Esposizione Internazionale d’arte
Biennale di Venezia 2022
Titolo: IL LATTE DEI SOGNI
Una Biennale dove si parla di futuro; quando tutti avremo un avatar che ci donerà un’illusoria libertà, mentre vivremo una pressione intollerabile ? Che già molti hanno conosciuto sul lavoro…
L’arte ci parla di futuro, ma non è stata in grado o non ha voluto, parlarci del presente; di una guerra incombente come una nuvola nucleare. Ma forse la maggioranza gradisce solo argomenti leggeri, che non guardino in faccia alla cruda, dura e forse tremenda realtà che ci aspetta.
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Il latte dei sogni
Il nome della mostra proviene dal libro Il latte dei sogni/The Milk of Dreams di Leonora Carrington in cui l’autrice/artista, parla di un mondo magico dove la vita viene continuamente reinventata.
Quale interpretazione ne da la stessa curatrice Cecilia Alemani
«La Mostra prende il nome da un libro dell’artista surrealista Leonora Carrington (1917-2011), che negli anni Cinquanta in Messico immagina e illustra favole misteriose dapprima direttamente sui muri della sua casa, per poi raccoglierle in un libricino chiamato appunto Il latte dei sogni. Raccontate in uno stile onirico che pare terrorizzasse adulti e bambini, le storie di Carrington immaginano un mondo libero e pieno di infinite possibilità, ma anche l’allegoria di un secolo che impone sull’identità una pressione intollerabile, forzando Carrington a vivere come un’esiliata, rinchiusa in ospedali psichiatrici, perenne oggetto di fascinazione e desiderio ma anche figura di rara forza e mistero, sempre in fuga dalle costrizioni di un’identità fissa e coerente.»
«La Mostra nasce dalle numerose conversazioni intercorse con molte artiste e artisti in questi ultimi mesi. Da questi dialoghi sono emerse con insistenza una serie di domande che non solo evocano questo preciso momento storico, ma che riassumono molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo.
Come sta cambiando la definizione di umano?
Come si definisce la vita e quali sono le differenze che separano l’animale, il vegetale, l’umano e il non-umano?
Quali sono le nostre responsabilità nei confronti dei nostri simili, di altre forme di vita e del pianeta che abitiamo? E come sarebbe la vita senza di noi?»
«La Mostra si concentra in particolare attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.»
Il mondo dell’invenzione permette di: cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé, come nelle metamorfosi dei corpi e definizione dell’umano.
Un tema amplissimo; ognuno potrà trovare una sua personale interpretazione.
Dall’adattamento dell’uomo alle nuove proposte di internet, dove esisteranno gli avatar di ciascuno e ognuno potrà creare e vivere sensazioni, percepite come vere, ma solo virtuali, alle varie forme umane di modificazioni anche quelle estetiche che portano comunque, a trovarsi di fronte ad un sé diverso da quello naturale ad altre forme di immaginazione/realtà che oggi nemmeno riusciamo a intuire.
Ma è anche possibile immaginare un mondo migliore, dove tutti sono rispettati e rispettano gli altri; molto dipende da noi, da come siamo in grado di intuire vantaggi e pericoli ed evitarli o ingrandirli.
Per quanto riguarda la scienza è possibile immaginare una scienza amica che aiuti tutti a migliorare salute e tipo di vita o una scienza “matrigna” in mano a pochi egoisti che la utilizzeranno sono per i loro egoistici scopi. Inserimento di geni umani per creare eserciti di schiavi o altre imprevedibili mutazioni genetiche della natura.
Altra interpretazione del tema di “un mondo magico dove la vita viene continuamente reinventata” può essere un’umanità, o meglio la parte più “sfortunata”, che in futuro in un mondo sovraffollato e inquinatissimo, avrà come unica chance la possibilità di chiudersi in casa e attaccarsi ad una apparecchiatura elettronica che le regalerà momenti di pura fantasia; come evasione da un mondo reale troppo difficile da sopportare. Già oggi ne abbiamo un piccolo esempio nelle dipendenze dai giochi elettronici.
