La bibliografia scientifica è disponibile all’indirizzo https://bit.ly/3GdCuZh
Ultimi aggiornamenti:
- Tre differenti ricerche, condotte in Austria, Stati Uniti e Sudafrica, evidenziano come l’infezione da variante Omicron generi anticorpi poco cross-reattivi, che non riconoscono cioè le altre varianti virali; viceversa, nelle persone vaccinate o che hanno avuto una precedente infezione da un’altra variante, gli anticorpi neutralizzanti generati da Omicron riconoscono anche le altre varianti (pagg. 14-15)
- Una ricerca condotto presso il pronto soccorso dell’ospedale pediatrico di Boston ha riscontrato che, sui 75 bambini trattati dall’inizio della pandemia sino a gennaio 2022 per laringotracheobronchite, patologia che rende difficile respirare e provoca una tosse caratteristica simile all’abbaiare dei cani, tutti tranne uno avevano una infezione da SARS-CoV-2, e l’’ottanta per cento dei casi si è verificato dopo che Omicron ha iniziato a circolare, a partire dal dicembre 2021 (pag. 33)
- Uno studio randomizzato controllato condotto in Brasile sul vaccino Pfizer/BioNTech ha evidenziato che la terza dose garantisce una efficacia del 95,3% rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale primario da più di sei mesi (pag. 75)
- Una ricerca condotta negli USA su circa 112.000 pazienti Covid-19 ha evidenziato un tasso di mortalità a 28 giorni significativamente più basso (-13,6%) tra i pazienti che hanno ricevuto aspirina nel primo giorno di ricovero rispetto a quelli ai quali non è stata somministrata (pag. 95)
- Negli Stati Uniti la FDA ha sospeso l’autorizzazione per l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale sotrovimab in quegli stati (tra cui New York, New Jersey, il New England, Portorico e le Isole Vergini) nei quali è diventata dominante la sottovariante BA.2, contro la quale questo farmaco si è rivelato inefficace (pag. 98)
- L’EMA ha approvato l’utilizzo dell’anticorpo monoclonale Evusheld di AstraZeneca per la prevenzione del Covid-19 negli adulti ed adolescenti con peso minimo di 40 chilogrammi prima di una potenziale esposizione al virus (pag. 99)
- Uno studio effettuato su circa 1.100 persone decedute a Luanda, nello Zambia, tra giugno 2020 e giugno 2021, ha messo in evidenza come oltre il 30% di essi fossero positivi al virus, percentuale che sale anche al 90% nei periodi di picco pandemico, e nel complesso appena il 10% delle persone decedute fossero state diagnosticate positive al Covid-19 prima del decesso (pagg. 102-103)
- Peggiorano per la terza settimana consecutiva gli indicatori epidemiologici rilevati dalla cabina di regia Ministero della Salute ISS, Nella settimana 18-24 marzo si segnala un aumento dell’incidenza dei casi settimanali per 100.000 abitanti da 725 a 848, mentre il numero di riproduzione Rt è salito da 0,94 a 1,12. In aumento del 4,7% i decessi, passati da 949 a 994. Aumenta dal 12,9% al 13,9% la percentuale di posti occupati in area medica, mentre scende dal 4,8% al 4,5% la percentuale di letti occupati in terapia intensiva (pagg. 110-112)
- I dati ISTAT evidenziano che a gennaio 2022 il numero dei decessi torna ad avvicinarsi alla media del quinquennio 2015-2019: poco meno di 72.000 decessi contro una media quinquennale di poco più di 68.000, con un delta tra i due valori che si riduce al 5,2% contro il 12% di dicembre 2021 (pag. 113)
- Da uno studio realizzato dai CDC è emerso che i pazienti che hanno ricevuto due o tre dosi di vaccino hanno un rischio ridotto del 90% di ventilazione forzata o decesso causati da Covid-19. Nel periodo di prevalenza di Omicron, in coloro che hanno ricevuto la dose di richiamo il rischio si riduce del 94% (pag. 64)
- L’Istituto Superiore di Sanità ha stimato una efficacia vaccinale contro l’infezione a partire dal 1 novembre 2021 del 50,4% per chi ha completato il ciclo da meno di tre mesi, del 41,8% per chi lo ha completato da tre a quattro mesi, del 47,5% per chi lo ha completato da oltre quattro mesi, e del 70% per chi ha effettuato il richiamo. La protezione contro la malattia severa rimane invece robusta in tutti i casi: dal 75,6% per chi ha completato il ciclo vaccinale da oltre quattro mesi al 91,3% per chi ha effettuato la dose di richiamo (pag. 65)
- Tra il 28 gennaio e il 27 febbraio 2022 vi sono stati nel complesso 1.551 decessi tra i 5,06 milioni di non vaccinati, pari a 306 decessi per milione, contro 3.228 decessi tra i circa 47,36 milioni di completamente vaccinati, pari a 68 decessi per milione. Tra gli over 60 i decessi per milione di abitanti sono stati 1.466 tra i non vaccinati contro 185 tra i completamente vaccinati (pag. 65)
