Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
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Ultimi aggiornamenti di rilievo:
L’analisi della trasmissione di Omicron rispetto a Delta in Danimarca ha evidenziato un tasso di attacco secondario notevolmente superiore, ed un tasso di infezione generalmente più elevato per i casi Omicron rispetto ai casi Delta, sia tra i vaccinati che tra i non vaccinati, ma sempre con un profilo di rischio inferiore per chi ha fatto il richiamo rispetto ai vaccinati con due dosi ed ai non vaccinati (pag. 9)
I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno infettato dei topi con i ceppi Pango B, Delta e Omicron, ed hanno constatato negli animali infettati con Omicron sintomi clinici più lievi, un recupero più rapido ed una minore carica virale sia nelle alte che nelle basse vie respiratorie (pag. 9)
I tassi di ospedalizzazione durante l’ondata Omicron in Sudafrica sono molto inferiori a quelli delle ondate collegate alle varianti Beta e Delta: è quanto emerge da uno studio realizzato dai National Health Laboratory Services sudafricani.
Durante la quarta ondata, dominata dalla variante Omicron, solo il 4,9% dei casi hanno richiesto il ricovero ospedaliero, contro il 18,9% della seconda ondata (variante Beta) e il 13,7% della terza ondata (variante Delta), e in aggiunta a ciò, i pazienti ricoverati durante la quarta ondata hanno avuto il 73% in meno di probabilità di sviluppare forme severe della malattia rispetto ai ricoverati nell’ondata dominata dalla variante Delta (pag. 9)
Una ricerca realizzata in Sudafrica ha dimostrato che il siero degli individui infettati da Omicron ha una maggiore capacità di neutralizzazione anche della variante Delta (pag. 9)
L’elaborazione dei dati di una organizzazione di assistenza sanitaria privata sudafricana ha permesso di stimare che l’efficacia del vaccino Comirnaty è passata dal 93% del periodo pre-Omicron al 70% complessivo, e al 50% per i pazienti sintomatici (pag. 14)
Omicron non riesce a “sfuggire” alle cellule T generate dalla vaccinazione o da una precedente infezione, che riconoscono la nuova variante e con ogni probabilità proteggono l’organismo dalle forme severe della malattia: è quanto emerge da una ricerca coordinata dall’Università di Città del Capo, che ha evidenziato che le cellule T generate dalla vaccinazione con Pfizer/BioNTech o Johnson & Johnson (i due vaccini utilizzati in Sudafrica) generano una risposta alla variante Omicron simile a quella nei confronti delle varianti Beta e Delta (pag. 14)
Negli USA i CDC hanno aggiornato le regole per gli isolamenti e le quarantene. Per i casi positivi confermati la raccomandazione è di un isolamento di cinque giorni anziché dieci dal momento in cui non si hanno più sintomi, e di cinque giorni per gli asintomatici. Per i contatti stretti di casi positivi confermati i CDC raccomandano cinque giorni di quarantena per chi non è vaccinato o ha concluso il ciclo vaccinale da più di sei mesi, e nessuna quarantena per chi ha ricevuto la terza dose (pag. 25)
Cambiano in Italia le regole per l’isolamento dei casi positivi e per le quarantene dei contatti stretti. L’isolamento dei casi positivi per chi ha ricevuto il richiamo o ha completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni passa da dieci a sette giorni, di cui gli ultimi tre in assenza di sintomi.
Non c’è più la quarantena per chi ha ricevuto il richiamo o è vaccinato da meno di quattro mesi, ma soltanto l’obbligo della mascherina FFP2 per dieci giorni.
Per i vaccinati da più di 4 mesi la quarantena passa da 7 a 5 giorni, per i non vaccinati rimane invariata a 10 giorni (pag. 25)
Una ricerca delle Università di Duke e North Caroline ha individuato un anticorpo che si lega ad un’area della proteina spike comune a tutta la famiglia dei coronavirus a cui appartiene il SARS-CoV-2 e poco soggetta a mutazioni, e che potrebbe quindi diventare il bersaglio di un futuro vaccino “pan-coronavirus”, in grado di neutralizzare le varianti virali ed anche i coronavirus animali che in futuro dovessero fare il salto di specie (pag. 46)
L’India ha approvato l’utilizzo in emergenza del vaccino a proteine ricombinanti Corbevax, realizzato dalla Biological E. e dal Texas Children’s Hospital, e il Covovax, la versione del vaccino Novavax prodotta localmente (pag. 47)
Una ricerca condotta negli USA evidenzia che il completamento del ciclo vaccinale tra i pazienti con disfunzioni del sistema immunitario è associato a un rischio ridotto di reinfezione, ma il rischio di reinfezioni tra questi pazienti è più elevato rispetto ai soggetti immunocompetenti, e particolarmente significativo tra i pazienti con HIV, artrite reumatoide e trapianto di organo solido (pag. 59)
L’Aifa ha autorizzato l’utilizzo del remdesivir e dell’antivirale orale molnupiravir per il trattamento di adulti non ospedalizzati ed a rischio di progressione verso forme severe di Covid-19 (pagg. 76, 77, 79)
Il governo ha emanato nuove disposizioni per il contenimento dell’epidemia, ampliando le situazioni nelle quali sarà richiesto, dal 10 gennaio, il green pass rafforzato: mezzi di trasporto, attività sportiva organizzata di qualunque tipo al chiuso o all’aperto, ristorazione anche all’aperto, alberghi, impianti di risalita, feste conseguenti a cerimonie civili o religiose, sagre, fiere e congressi, attività dei centri ricreativi e culturali anche all’aperto. La capienza massima per assistere a manifestazioni sportive all’aperto è stata ridotta al 50%, al 35% per le attività al chiuso (pagg. 95-98)
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COPERTINA: ” VIRUS dalla NATURA “ foto Grazia Seregni Copyright© All rights reserved
