Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”
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Ultimi aggiornamenti di rilievo:
A pagina 84 un nuovo grafico mette a confronto l’andamento dei casi positivi e dei decessi in Italia a partire dal 1 settembre 2021 con quelli dello stesso periodo del 2020
Dalle prime osservazioni epidemiologiche condotte in Sudafrica sembra che la variante Omicron abbia una maggiore capacità di evasione immunitaria, ovvero riesca a reinfettare più facilmente chi ha superato una precedente infezione (pag. 8)
Dal rilevamento settimanale operato dalla cabina di regia Ministero della Salute – ISS emerge un incremento dell’incidenza settimanale da 125 a 155 casi per 100.000 abitanti, con un tasso di aumento particolarmente accentuato nella classe di età al di sotto dei venti anni. In lieve calo l’indice Rt da 1,23 a 1,20, mentre continuano ad aumentare il tasso di occupazione dei letti nelle aree mediche, da 8,1% a 9,1%, e delle terapie intensive, da 6,2% a 7,3% (pagg. 90-91)
Un articolo su Science sottolinea che, vista la sua diversità rispetto alle varianti più diffuse (Alfa e Delta), la variante Omicron ha iniziato la sua evoluzione con ogni probabilità intorno alla metà del 2020, e formula tre ipotesi: che si sia sviluppata in un contesto isolato dove non vi sono robusti sistemi di sorveglianza epidemiologica e genomica, oppure che si sia sviluppata all’interno di qualche paziente immunocompromesso con una infezione Covid-19 cronica di lunga durata, o che infine si sia sviluppata all’interno di qualche altra specie animale che era stata infettata dall’uomo e che gliela abbia nuovamente trasmessa (pag. 9)
La nuova variante Omicron potrebbe essersi sviluppata a seguito di una coinfezione in un soggetto del virus SARS-CoV-2 e di uno dei quattro coronavirus umani endemici che provocano comuni raffreddori: è l’ipotesi di un gruppo di ricercatori che, utilizzando algoritmi di intelligenza artificiale, ha evidenziato la somiglianza di una delle mutazioni presenti soltanto nella variante Omicron con un segmento della sequenza genetica del coronavirus HCoV-229E (pag. 9)
Dopo che una indagine di sierosorveglianza condotta dal Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti ha evidenziato la presenza degli anticorpi contro il SARS-CoV-2 nel 40% degli esemplari testati di cervi dalla coda bianca (Odocoileus virginianus), una specie selvatica molto diffusa in America settentrionale. l’OIE (World Organisation for Animal Health) ha emesso un comunicato nel quale sottolinea il rischio che questa specie possa diventare un serbatoio del virus (pag. 23)
Il vaccino a virus inattivato KD-414, realizzato dalla biotech giapponese KM Biologics, passa in fase 2/3 di sperimentazione clinica (pag. 41)
Un nuovo candidato vaccino a RNA, denominato VLPCOV-01 e sviluppato dalla biotech giapponese VLP Therapeutics Japan, entra in fase 1 di sperimentazione clinica (pag. 43)
Lo studio nazionale britannico COV-BOOST ha testato sette vaccini utilizzati come richiamo per circa 3.000 persone vaccinate con AstraZeneca o Pfizer/BioNTech, evidenziando come tutte le combinazioni possibili tranne una (richiamo con mezza dose di Valneva su vaccinati Pfizer) generano un consistente incremento della risposta anticorpale (pag. 50)
Secondo l’ultimo rilevamento settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità, il completamento del ciclo di vaccinazione garantisce una protezione del 67,4% contro la diagnosi di positività, dell’89,4% contro l’ospedalizzazione, del 94% contro il ricovero in terapia intensiva, dell’89,9% contro il decesso. Tra l’8 ottobre e il 7 novembre vi sono stati nel complesso 515 decessi tra i 7,4 milioni di non vaccinati, pari a 69,5 decessi per milione, contro 690 decessi tra i circa 44,6 milioni di completamente vaccinati, pari a 15,5 decessi per milione. Tra gli over 60 i decessi per milione di abitanti sono stati 312 tra i non vaccinati e 41 tra i completamente vaccinati (pag. 53)
Uno studio condotto dall’Università dell’Arizona ha evidenziato che circa il 25% dei vaccinati produce una quantità di anticorpi neutralizzanti molto modesta. Dopo aver sottoposto alcuni di questi “poor responders” ad una terza dose, il livello degli anticorpi neutralizzanti è aumentato in media di venti volte (pag. 62)
Il comitato di sicurezza dell’EMA (PRAC), dopo aver valutato i dati sul rischio noto di miocardite e pericardite dopo la vaccinazione con i vaccini a mRNA, ha classificato il rischio per entrambe queste condizioni come “molto raro”, il che significa che fino a una persona su 10.000 vaccinati può essere colpita. I dati hanno evidenziato che la miocardite si sviluppa in prevalenza nelle persone giovani di sesso maschile dopo la seconda dose (pag. 66)
Negli Stati Uniti l’autorità regolatoria FDA ha esteso l’autorizzazione emergenziale per il cocktail di anticorpi monoclonali bamlanivimab-etesevimab della Lilly anche ai pazienti pediatrici, compresi i neonati, che abbiano fattori di rischio per forme severe della malattia Covid-19, sia nel caso in cui siano positivi al virus, sia come profilassi post-esposizione al SARS-CoV-2 (pag. 82)
Secondo il più recente World Malaria Report, appena pubblicato dall’OMS, nel 2020 sono stati registrati 241 milioni di casi di malaria, circa 14 milioni in più dell’anno precedente, e 627.000 decessi, 69.000 in più rispetto al 2019. Il 95% dei casi e il 96% dei decessi sono concentrati nell’Africa Sub-sahariana, e l’80% dei decessi si verificano tra bambini con meno di cinque anni di età (pag. 87)
Con una ordinanza del 3 dicembre, il Ministero della Salute ha collocato la provincia di Bolzano in zona gialla almeno sino al 20 dicembre 2021 (pag. 93)
Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” – I.R.C.C.S.
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