Klimt. La Secessione e l’Italia
Roma – Palazzo Braschi piazza San Pantaleo 10/piazza navona 2
tel. 06 0608
Sino al 27 marzo 2022
Gustav Klimt visitò l’Italia almeno otto volte; per partecipare ad alcune mostre, ma anche per viaggi di formazione.
Il cuore di questa mostra di Klimt è proprio sulla sua permanenza e sulle influenze italiane.
Klimt. La Secessione e l’Italia è curata da: Franz Smola, curatore del Belvedere Museum, di Sandra Tretter, vicedirettore della Klimt Foundation di Vienna e di Maria Vittoria Marini Clarelli, sovrintendente capitolina ai Beni Cultural.
A questa mostra, farà seguito un’ulteriore mostra, dedicata a un Klimt più intimo, dal 5 aprile, a Piacenza.
Proprio da Piacenza, arriva uno dei capolavori più attesi tra i molti esposti, Ritratto di Signora, rubato, nel 1997, dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi e poi misteriosamente ritrovato nel 2019.
Sono oltre duecento i lavori presenti: 49 quelli di Klimt, cui si aggiungono opere di Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller, Wilhelm List, Franz von Matsch e molti altri.
Sono presenti: dipinti, disegni, manifesti d’epoca, sculture prestati dal Museo Belvedere di Vienna e dalla Klimt Foundation, dai più importanti musei al mondo e da collezioni pubbliche e private.
Molte le opere iconiche: Giuditta I, Signora in bianco, Amiche (Le Sorelle), Amalie Zuckerkandl, compresi prestiti eccezionali, come La sposa, che per la prima volta lascia la Klimt Foundation.
Il primo viaggio in Italia fu nel 1890; con il fratello Ernst, a Trieste e Venezia.
Cui seguì il secondo nel 1899 a Firenze, Verona, Genova e ancora Venezia, alla III Esposizione internazionale d’Arte, che lo vide presente con due opere.
Nel 1903 fu a Ravenna; affascinato dai mosaici, e poi sul lago di Garda, e di nuovo, Venezia.
Nel 1904 partecipò alla Biennale, mentre nel 1905 rifiuterà la sua presenza a causa di altri impegni.
Dopo aver partecipato con una sala personale alla Biennale di Venezia, siamo nel 1910, fu premiato all’Esposizione Internazionale dʼArte a Roma.
La sua ricerca artistica influenzò molti artisti italiani, come: Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Ercole Drei, Vittorio Zecchin e Felice Casorati. Alcuni quadri di questi artisti sono presenti in mostra.
