IL CLIMA STA CAMBIANDO NON C’E’ DUBBIO
- Quale parere più autorevole del recentissimo premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ?
- Pure studioso di sistemi complessi; proprio come è lo studio del clima ?
Non serve parlare di cambiamenti e obbiettivi da raggiungere, se non si stabiliscono concretamente le misure per affrontare il problema.
Serve quindi un piano dettagliato e condiviso tra tutte le nazioni; le sole belle parole non portano a fatti concreti.
Una bella sferzata a tutto quel lavoro di diplomazia, complesso e costoso, che per accontentare tutti, si limita alle promesse, non entra nei dettagli e non presenta programmi concreti e obbiettivi da raggiugere condivisi e firmati da tutti.
Perché tanta difficoltà nel realizzare accordi efficaci ?
Perché obbiettivi concreti comportano sacrifici per tutti.
Chi è disposto a sacrificarsi per primo ?
Difficile trovare un paese volontario.
I politici cercano il consenso per avere i voti e se dicessero alla popolazione e all’industria di fare sacrifici non sarebbero mai ben visti come chi preferisce accontentare subito la smania di guadagno e vita tranquilla che vuole la maggioranza egoista e incapace di comprendere il futuro; ma vede solo il presente, l’oggi, l’immediato guadagno.
Qualche idea per cominciare
Giorgio Parisi suggerisce di abbassare la gelida aria condizionata che è comune denominatore in molte città; per esempio Hong Kong. Si tratta di puro spreco, senza nessun beneficio.
Smettere di costruire mega-città, dove poi dalla periferia tutti devono confluire in centro, senza avere pianificato un sistema di trasporto pubblico concorrenziale con le auto private.
Case private e pubbliche portate ad un maggior livello di efficienza energetica; ma chi è disposto a sostenere i costi ? Qualcuno si, ma non è la maggioranza.
Convincere i cittadini ad usare il car sharing; idea giusta, ma poco adeguata a certi paesi dove tutto ciò che è pubblico viene danneggiato o trattato male.
Cancellare l’enorme spreco che comporta la costruzione di automobili ad uso individuale/familiare; ma chi è disposto a rinunciare alle comodità a cui è abituato ? Qualcuno si, ma è sempre una minoranza.
In primis, comunque, serve un elenco di cose da fare.
Ma le economie nazionali, in concorrenza tra loro, non sono disposte a cedere nemmeno un passo per il bene globale. Come trovare una soluzione ?
IL NUCLEARE
Il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi sostiene che se l’incidente di Chernobyl fosse accaduto nella Pianura Padana, molto più densamente abitata, ci sarebbero stati milioni di morti.
L’Italia non è considerata da Parisi un luogo adatto alle centrali nucleari perché il suo suolo è densamente popolato e il disastro sarebbe di proporzioni/conseguenze enormi.
Per quanto riguarda le nuove generazioni di impianti nucleari a fissione, per ora ne abbiamo solo dei prototipi; che devono ancora dimostrare le loro qualità.
Se i cinesi volessero fare una centrale nucleare in una delle tante loro zone remote, almeno i rischi sarebbero assai inferiori che proporle in zone densamente abitate.
Quando si contaminano le falde acquifere che diventano acqua da bere e irrigano i campi coltivati e gli animali mangiano quell’erba, allora si che il problema assume dimensioni di cui dobbiamo avere paura.
I BIOCARBURANTI
Serve organizzazione per produrli.
Come stiamo affrontando il cambiamento climatico in Italia ?
Per esempio, a Roma sui tetti ci sono più piscine che pannelli solari.
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Quanto sopra è basato su di un’intervista che il premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi ha rilasciato al Corriere della Sera (Pag 9, mercoledì 3 novembre 2021).
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COPERTINA : “Catastrofe ambientale” 2010 – elaborazione con Photoshop Grazia Seregni Copyright© All rights reserved – Qualsiasi riproduzione, anche parziale, senza autorizzazione scritta è vietata. Legge 633 del 22 Aprile 1941 e successive modifiche.
