Arte – scienza e società – a Palazzo Esposizioni
“Tre stazioni per Arte-Scienza”
Progetto autunnale del Palazzo delle Esposizioni di Roma
Sino al 27 febbraio 2022
“Ti con zero”, artisti e collaborazione diretta con scienziati e istituti di ricerca si interrogano su; le frontiere della genetica medica, il riscaldamento globale, la profilazione e l’automatizzazione, la riconversione ecologica, i modelli previsionali e lo spillover.
“La Scienza di Roma. Passato, presente e futuro di una città”, è il racconto della storia delle idee scientifiche e del loro impatto nella società con i grandi scienziati che hanno lavorato a Roma.
La mostra “Incertezza. Interpretare il presente, prevedere il futuro”, illustra infine parte delle molteplici sfaccettature dell’ incertezza, dei modi in cui la scienza deve farci i conti.
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La domanda provocatoria:
Non è che mettere insieme scienza e arte, serva anche a rendere l’arte meno libera nell’affrontare i problemi del mondo ? Meno libera nelle sue capacità critiche indipendenti ?
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Nel secondo secolo della specializzazione ad ogni costo; pochi eletti spiegano alla folla cosa sta succedendo intorno a loro, nel mondo della scienza e dell’arte e non solo. Tanti specialisti di scienza e arte; meno spazi per i dibattiti ( a mio parere).
Una personale considerazione su mostre e dibattiti tra specialisti che prolificano sempre di più e che, a volte, si riducono a dibattiti su argomenti a volte “ritriti” e raramente propongono, per più informati, qualcosa di veramente nuovo e originale.
Seguendo il filone di connessioni tra scienza e arte, già studiato all’Accademia di Brera e visto, per esempio, alla Fondazione Prada, si consolida questa nuova tendenza di fine XX e inizio XXI secolo dei dibattiti tra scienziati e artisti e altro.
Si parla ex-cathedra su un tema scelto precedentemente, senza mai essere disponibili a dibattere su qualunque richiesta del pubblico; troppo rischioso ci si potrebbe imbattere in imbarazzanti situazioni; ma questa sarebbe la vera democrazia.
I temi dei convegni sono decisi, studiati e serviti al popolo che ha poi poco tempo per fare domande e ancora meno è il tempo per rispondere; perché dopo i lunghi soliloqui, troppe sono le domande e la voglia di uscire perché è ora di cena … di pranzo… del caffè. Non dimentichiamo che l’attenzione umana ha dei limiti ben precisi; dopo di che l’attenzione, anche dei più allenati, diminuisce e svanisce.
Quale alternativa ?
Gruppi di specialisti invitati semplicemente a rispondere alle domande del pubblico senza decidere prima esattamente di cosa parlare. Serve la presenza di un bravissimo e intelligente moderatore.
Qualcuno dirà che questa è pura utopia; io dico che è vera democrazia. Ovviamente, sarebbe richiesta anche tanta onestà mentale di chi partecipa; altrimenti si finirebbe in bagarre di squallido livello.
