Questa domanda se la sono posta gli americani – che hanno ben il 70% della popolazione adulta in sovrappeso e il 36, 2 % obesa
I richiamo a non mangiare cibo “spazzatura”, ovvero patatine e hamburger, cibi pronti, industriali, dolci e gelati con eccessi di zuccheri/ grassi ecc… non sono serviti a nulla; forse anche l’avanzare di una diffusa povertà e l’abitudine al tutto subito e pronto favorisce ulteriormente l’incancrenirsi dell’inclinazione verso il cibo scadente, ma subito pronto.
Peggio ancora, se possibile, hanno fatto le diete drastiche e veloci che creano situazioni di dimagrimenti solo momentanei (chiamato fenomeno dello yo-yo), subito rimpiazzati da altri chili che si accumulano dopo la dieta.
Secondo le ultime ricerche, il meglio sarebbe puntare sia sulla dieta che sul movimento contemporaneamente.
Finalmente gli specialisti hanno anche capito che le diete dove si prevede l’ossessivo perso in grammi dei vari cibi è sfiancante e deprimente; idem per la demonizzazione di certo cibi, come se non fosse il totale delle calorie giornaliere a farci ingrassare, ma solo l’assunzione di un certo tipo di cibo (anche questo è un principio, molto logico, che si poteva capire anche prima).
La conclusione è comunque quella di pensare più alla qualità che alla quantità del cibo; sempre con buon senso.
Era anche ora che si riconoscesse che non si può affidare il dimagrimento (soprattutto per chi è seriamente grasso) alla sola attività fisica; costa troppo sacrificio e pochi possono sopportarlo.
Il moto comunque rimane indispensabile, sia per bruciare almeno i grassi interviscerali (pericolosissimi per la salute), sia per mantenere una buona circolazione sanguigna, linfatica, migliorare il controllo della glicemia e dell’apparato cadiovascolare e per produrre le fondamentali endorfine gli ormoni del buon umore (che ci aiutano a non subire gli attacchi di fame incontrollata).
La tesi di cui sopra, è stata pubblicata da i-Science – Cell Press, con il titolo ; “Trattamento dell’obesità: perdita di peso a confronto con l’aumento dell’ attività fisica per la riduzione dei rischi per la salute”, autori Glenn Gaesser e Siddharta Angadi.
Nota della redazione
Nei recenti studi si ribadisce l’importanza di camminare almeno mezz’ora al giorno di buon passo; regola base da non dimenticare. Ma il camminare non basta, serve anche effettuare, anche in casa, un minimo di attività ginnica che riguardi le varie fasce muscolari e mobiliti le articolazioni ( il nuoto riassume tutta l’attività indispensabile) con 15-20 ripetizioni per tre serie e relative pause. Ovviamente gli studi più recenti si dilungano sull’uso dei vari modernissimi attrezzi di cui dispongono le più moderne palestre, ma anche in casa la vecchia ginnastica; fare le scale a piedi, circonduzioni delle braccia, del collo, esercizi per addominali, bicicletta con le gambe poco sollevate ecc… sono validissimi. Così non otterrete i muscoli sovradimensionati, tanto di moda, ma avrete un fisico ben proporzionato e più vicino all’ideale di bellezza greco che non a quelle “mostruosità” proposte e pubblicate ovunque; che diffondono l’uso di sostanze pericolose per gonfiare i muscoli.
Queste ultime sono contenute anche in apparentemente innocui integratori; magari comprati in buona fede – imparate a leggere bene le etichette e fidatevi solo di grandi marche conosciute vendute da chi non vuole solo dotarvi di muscoli più grossi.
