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Solo per seri Viaggiatori
Weekend spettacolare a Macugnaga
Una proposta per una serata sul Caucaso
Riceviamo da Eleonora; una brava organizzatrice di viaggi speciali che, dopo un viaggio in Puglia, ha organizzato un weekend in montagna e uno per guardare e parlare delle sue foto/filmati su di un viaggio in Caucaso
Eventi di Pain de Route
Spoiler: il 23 e 24 ottobre abbiamo organizzato un weekend con due escursioni e un’immersione nella cultura walser a Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa. Vieni con noi?
Vi scrivo in un ritaglio di tempo stravolto dopo aver percorso 20.6km sotto una pioggerellina autunnale.
È inusuale in Puglia trovare questo maltempo, ma un po’ d’acqua era necessaria: non faceva acquazzoni come si deve (ci hanno detto) da maggio.
Ieri la tratta è stata inaspettatamente splendida, con alcuni squarci di sole in riva al mare, e poi un temporale come si deve, con l’acqua che ti cola dal cappello dentro nel colletto della giacca e ti riga la schiena fino a diventare un flusso costante. Il mio zaino è così umido che sa di funghi porcini, i piedi sono martoriati dalle vesciche e dai dolori, ma il mio umore sta alla grande.
Mi sono unita alla spedizione di AEVF (Associazione Europea Vie Francigene) che, a staffetta, dal 15 giugno sta percorrendo tutto il tracciato della via Francigena, da Canterbury fino a Roma, e poi la via Francigena del Sud, da Roma fino a Santa Maria di Leuca. Questi ultimi giorni (ne mancano solo 8 all’arrivo!) sono densissimi di cose da fare, trepidanti, intensi ed emozionanti. I compagni di viaggio sono quasi tutte persone speciali: due ragazzi che sono in cammino da Calais per raccogliere fondi per la ricerca sulla fibrosi cistica, due signore francesi membri del GR (Grande Randonnée) e uno (un eroe!) membro di Via Francigena Francia.
E ancora chi fa parte di un diario letterario a staffetta gestito da Ragazze in Gamba, sportivi locali, persone del posto che si sono unite perché sì. L’impressione è di far parte di un’armata brancaleone colorata, infangata, spensierata. Mi mancava ed è bellissimo non avere altro orizzonte che la meta della giornata. È uno dei modi più efficaci che ho mai sperimentato di annullare le preoccupazioni, le ansie, le paranoie sul futuro. Camminare ti costringe a concentrarti su ogni passo, sul dolore ai piedi, sul dolore alle gambe, sul paesaggio sconfinato e meraviglioso intorno a te, sulle chiacchiere con i compagni. Non c’è davvero posto per il prima e per il dopo: c’è solo il momento. È dura e difficile allenare questo tipo di concentrazione, ma i risultati che dà sono straordinari. Sono solo al mio terzo giorno (una settantina di km camminati su 148), le vesciche ai piedi sono terribili, eppure nella stanchezza mi sento l’energia di un tornado.
È dura pensare al “dopo Francigena” in questo momento ma il dovere chiama 🙂
Prossime cose belle
1. Sabato 23 e domenica 24 ottobre con Davide Mandelli, guida ambientale escursionistica di Vette e Baite, abbiamo organizzato un weekend di escursioni e immersione nella cultura walser. Macugnaga per me è un posto speciale. È forse il posto migliore da cui ammirare la singola parete più alta delle Alpi, la parete Est del Monte Rosa, con le sue lingue di ghiaccio, cascate, laghi azzurri e larici che a fine ottobre diventano arancio vivo e poi perdono gli aghi.
La valle Anzasca e alcune valli circostanti in Piemonte e Valle d’Aosta sono abitate dal popolo walser, che nel XII-XIII secolo ha valicato l’arco alpino e dall’odierna Svizzera si è stabilito un poco più a sud. La loro lingua, che chiamano titsch, è un dialetto arcaico del tedesco, simile ad alcuni dialetti parlati in svizzera. È ancora parlato e studiato a scuola: è una presenza delicata e poco visibile, ma che affiora qui e lì, se si riesce a parlare con qualcuno della valle. Per questo, oltre a due escursioni (una sulla morena del ghiacciaio del Belvedere, una al lago delle Fate), domenica pomeriggio visiteremo anche la casa museo walser, gestita dalla signora Lia, che è nata e cresciuta in una delle splendide baite interamente costruite in legno (senza chiodi!) di Macugnaga, e ha poi lavorato una vita nella miniera d’oro della valle. La casa museo risale al Seicento, ed è stata continuativamente abitata fino agli anni ’60: è un capolavoro e un monumento a secoli di vita durissima in montagna. Vi assicuro che sarà una visita di grandissimo valore.
Il weekend costa 95€ (guida, coordinamento e visita al museo) + 65€ (pernottamento, cena, colazione), cioè 160€.
Come sempre, vi aiuteremo a trovare un passaggio per Macugnaga se non avete la macchina, o ci vedremo direttamente lì. Massima flessibilità e adattabilità in tutto, basta chiedere e parlarne. Si prenota scrivendo o chiamando Davide Mandelli (3336165757) o dal modulo sul sito di Vette e Baite.
Macugnaga / Prenota
2. Se ci sarà tempo, vorrei organizzare a Milano una serata o una chiacchierata al parco a tema Caucaso, oppure un aperitivo/supra con khachapuri e vino georgiano magari dagli amici di Tone Milano. Una cosa senza pretese, giusto così per conoscersi, come ne abbiamo fatte spesso.
3. Tempo fa vi avevo accennato a una destinazione misteriosa dove avrei lavorato per un mese. Ora che manca sempre meno alla partenza, ho già i biglietti aerei e mi stanno processando il visto, mi sento di dirvelo in anteprima (ma tenetevelo per voi): lavorerò come guida a Socotra per un mese, per viaggiatori internazionali e russi.
Socotra è un’isola dall’ecosistema unico al mondo.
Fa parte dello Yemen, si trova al largo della Somalia, ma sta venendo colonizzata economicamente dagli Emirati Arabi. Fuori dalla città principale non c’è assolutamente nulla e non prende il telefono praticamente mai: è impossibile fare chiamate o videochiamate, vedere o mandare video et cetera. Sarà una vera avventura 🙂 lavorerò con Welcome To Socotra, la prima agenzia straniera ad operare stabilmente a Socotra.
È fondata da due ragazzi del mio quartiere a Milano, tra l’altro – le nostre famiglie si conoscono da una vita 🙂
Anche oggi basta così, alla prossima.
Un abbraccio da una gelida e monsonica Fasano.
Eleonora
