Covid 19 – ultimi aggiornamenti dallo Spallanzani

Riceviamo dall’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” — TUTTE LE INFO CHE DESIDERATE DALL’ISTITUTO SPALLANZANI DI ROMA a questo link: https://www.inmi.it/comunicazionI

Ultimi aggiornamenti di rilievo:

Il Ministero della salute ha ampliato la possibilità di effettuare la terza dose vaccinale, ad almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale, alle persone di qualunque età con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti, ed agli over 60 (pag. 54)

L’OMS ha comunicato l’aggiornamento della propria strategia di immunizzazione globale contro il Covid-19, che prevede, attraverso la collaborazione con l’ONU ed il potenziamento delle attività dei programmi COVAX e AVAT (African Vaccine Acquisition Trust) l’obiettivo del 40% della popolazione mondiale completamente vaccinata entro la fine del 2021, e del 70% entro metà 2022 (pag. 57)

Migliorano per la sesta settimana consecutiva gli indicatori epidemiologici in Italia. Tra il 1 e il 7 ottobre l’incidenza è scesa da 37 a 34 casi per 100.000 abitanti, il numero Rt è rimasto stabile a 0,83, la percentuale di occupazione dei letti in area medica è scesa dal 5,5% 4,9%, quella delle terapie intensive dal 4,6% al 4,2% (pagg. 76-77)

Tutte le regioni italiane sono in zona bianca: il Ministero della Salute ha emesso infatti una ordinanza con la quale la Sicilia, che era in zona gialla dal 30 agosto scorso, si allinea a tutte le regioni e province autonome d’Italia (pag. 79)

Il governo ha deciso di eliminare ogni limitazione di capienza, all’aperto o al chiuso, per spettacoli teatrali, sale da concerto, cinema, ed ha abolito l’obbligo di distanza interpersonale di un metro nei musei. Per le manifestazioni sportive il limite di capienza è stato portato al 75% per le competizioni all’aperto e al 60% per quelle al chiuso. Possono riprendere le attività le discoteche, con un limite di capienza del 75% all’aperto e del 50% al chiuso e con l’obbligo per i locali al chiuso di installare sistemi di aerazione senza il ricircolo dell’aria. Nei musei infine è stato eliminato l’obbligo della distanza interpersonale di almeno un metro (pagg. 81-82)

La risposta del sistema immunitario all’infezione da SARS-CoV-2 non avviene solo tramite gli anticorpi presenti nel sangue. I ricercatori delle Columbia University, a seguito dell’analisi di alcuni donatori di organi sieropositivi al SARS-CoV-2, hanno evidenziato che le cellule T CD4+, T CD8+ e B prodotte in risposta all’infezione sono presenti anche nel midollo osseo, nella milza, nei polmoni e in diversi linfonodi per almeno sei mesi dopo l’infezione (pag. 24)

L’OMS, dopo una indagine alla quale hanno preso parte medici e pazienti, ha pubblicato una definizione clinica del Post Covid: una condizione che si manifesta dopo tre mesi dall’infezione iniziale, dura almeno due mesi ed è caratterizzata da sintomi per i quali è esclusa una diagnosi alternativa, tra cui affaticamento, mancanza di respiro, disfunzioni cognitive, con un impatto sulla vita di tutti i giorni (pag. 32)

Uno studio realizzato dall’Università di California Davis (da ricordare che qui non si vaccina con AstraZeneca) in due comunità locali tra il 17 giugno e il 31 luglio, in un periodo di prevalenza pressoché totale della variante Delta, non ha riscontrato significative differenze di carica virale tra i casi positivi vaccinati e non vaccinati, né tra sintomatici e asintomatici (pag. 51)

Una ricerca della Rockefeller University ha evidenziato come, mentre le cellule B prodotte a seguito dell’infezione naturale evolvono per almeno un anno, ed in questo periodo riescono ad esprimere anticorpi con una capacità di neutralizzazione del virus sempre più ampia e potente, anche nei confronti delle varianti, le cellule B prodotte a seguito della vaccinazione a mRNA in individui che non avevano avuto una infezione precedente non evolvono né in potenza né in capacità di neutralizzazione delle varianti, e dopo cinque mesi le cellule B continuano a produrre lo stesso tipo di anticorpi che producevano subito dopo la vaccinazione (pag. 42)

Uno studio promosso dall’ECDC sui ,pazienti ospedalizzati di oltre 65 anni in 28 ospedali di sei nazioni europee (Belgio, Spagna, Francia, Croazia, Malta, Portogallo) ha evidenziato una efficacia della vaccinazione contro la malattia grave del 67% per chi aveva effettuato una sola dose e del 90% per chi aveva completato il ciclo vaccinale (pag. 47)

Dal rilevamento settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità al 6 ottobre risulta che il completamento del ciclo di vaccinazione garantisce una protezione del 77,6% contro la diagnosi di positività, del 92,5% contro l’ospedalizzazione, del 94,8% contro il ricovero in terapia intensiva, del 94,6% contro il decesso. Tra gli over 60 non vaccinati, il rischio di infezione è maggiore di quasi cinque volte rispetto a chi ha completato il ciclo vaccinale, di dieci volte di ospedalizzazione, di 18 volte di entrare in terapia intensiva, e di 11 volte di decesso (pag. 47)

Il vaccino a DNA GX-19, realizzato dalla biotech sud-coreana Genexine, passa in fase 2/3 di sperimentazione clinica (pag. 37)
Il vaccino adenovirale a somministrazione orale VXA-CoV2-1, realizzato dalla biotech californiana Vaxart, passa in fase 2 di sperimentazione clinica (pag. 38)
Il vaccino a DNA VB10COV2, realizzato dalla biotech norvegese Vaccibody, entra in fase 1 / 2 di sperimentazione clinica (pag. 39)
Un nuovo vaccino a RNA, denominato EG-COVID e sviluppato dalla biotech sud-coreana Eyegene, entra in fase 1 / 2 di sperimentazione clinica (pag. 39)
L’Indonesia approva l’utilizzo del vaccino cinese a proteine ricombinanti Anhui Zhifei (pag. 40)

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