Un rene di suino – geneticamente modificato (OGM)- è stato trapiantato su un essere umano che poteva vivere solo pochi giorni
La scienza, spinge perché ogni limite legislativo venga superato per permettere sperimentazioni che in futuro garantirebbero la vita a malati sofferenti di rare patologie.
D’altra parte, alcune precauzioni legislative e morali ci spingono alla cautela perché superare alcuni limiti, come impiantare geni umani negli animali, potrebbe portare a pericolose conseguenze per tutta l’umanità. Esempio: creare un esercito di schiavi e/o militari, incapaci di ribellarsi, al servizio di pochissimi e ricchissimi umani che avrebbero il potere assoluto sugli altri. E non sono fantasie, tutti noi sappiamo che le guerre e la storia in genere, ci dimostrano come alcuni uomini siano disposti a tutto pur di ottenere e mantenere il loro potere.
I semi di piante OGM, per esempio, devono essere riacquistati ogni anno perché non sono in grado di germogliare; questo crea una dipendenza economica (e debiti che rendono i poveri contadini schiavi delle banche) e un futuro di fame per i miliardi di coltivatori asiatici, sud-americani, africani ecc…
IN BREVE
Non è solo un problema di questo tipo di trapianto, ma di tutto il futuro della tecnologia/ingegneria genetica/ intelligenza artificiale ecc… un bel grattacapo per tutti noi umani che, per la maggioranza, non disponiamo delle conoscenze sufficienti per comprendere a fondo quanto questi processi stiano avanzando velocemente e se e quanto potrebbero essere pericolosi.
Sino ad ora la scienza/tecnologia è progredita, portando anche tanto benessere, soprattutto, alla parte più benestante del pianeta.
Il futuro ci riserva cambiamenti epocali, come decidere se una macchina potrà essere più intelligente dell’uomo; già ora le auto a pilota automatico sono un piccolissimo esempio (decidono loro, in caso di incidente, chi sarà la vittima: tutelare il guidatore o l’incauto pedone che ha improvvisamente attraversato la strada ?).
Al momento, le conseguenze di una parte della tecnologia le vediamo sulle nuove generazioni; dipendenti da Facebook e altri social network, sempre più aggressivi e che hanno già coinvolto le scelte nelle elezioni politiche, come nella Brexit, ma non solo. Il tutto, abbinato ad un deterioramento generalizzato che mette in pericolo la capacità di rispettare il bene comune e il bene di tutti gli esseri umani.
Nel dopoguerra del ‘900 – dopo gli atroci stermini e la fame patita – la popolazione e i politici hanno cercato di ricostruire, di rimettere in moto un meccanismo migliore del precedente.
Oggi, assistiamo ad un generale /pericoloso egoismo dilagante che mina la tranquillità del vivere quotidiano, la sicurezza di trovare un lavoro pagato adeguatamente, la fiducia nell’altro sia egli moglie, marito, figlio, politico, giornalista ecc…
Molti esseri umani sono portati a scelte estreme; trovare un nemico, qualunque esso sia, serve a sentirsi più forti, dentro un gruppo che la pensa nel medesimo modo; ma è una scelta dei più culturalmente indifesi.
Da questi problemi, come dagli effetti più deleteri dei cambiamenti climatici, è esclusa la parte più privilegiata dell’umanità che può tranquillamente continuare a vivere anche ignorando i peggioramenti a cui stiamo assistendo.
Per quanto tempo questi gravi disequilibri potranno continuare, con una popolazione che sta raggiungendo gli otto miliardi su una terra sfruttata e martoriata ?
A qualcuno potrebbe venire in mente che siamo troppi e che per vivere meglio serva una nuova guerra mondiale. Con quali conseguenze ? Chi sopravviverà come vivrà ? A quali problemi andrà incontro ?
Altri preferiscono che si investa nella ricerca spaziale; per trovare un altro pianeta da colonizzare; ma sarà sempre e solo una situazione per pochissimi e gli altri ? Saranno abbandonati sulla terra a combattersi tra loro in un inferno dantesco ?
Forse all’umanità è stato dato ancora del tempo per migliorarsi e questo tempo va usato sfruttando tutto quello che di buono ci può offrire la tecnica/tecnologia/ricerca, ma solo a favore dell’essere umano e del suo generale benessere e non di egoismi elitari.
Se gli investimenti saranno ben utilizzati, anche il problema dell’inquinamento e delle energie alternative potrebbe essere risolto. La scienza, se non ostacolata da egoistici interessi privati, potrebbe fare, in breve tempo, passi da gigante per il bene comune.
Rimane il fatto che le risorse del pianeta e gli investimenti sono ancora, nella maggioranza, orientati verso il vecchio sistema dello sfruttamento del petrolio, gas e carbone.
Un cambiamento vero non è facile, gli stessi G20 sono ostacolati, per esempio, dall’Arabia Saudita che non vuole mettere fine agli investimenti petroliferi (infatti sono emerse delle manovre per evitare di scrivere le date che pongano fine allo sfruttamento delle energie più inquinanti).
