ANNI OTTANTA
The 80s Art of the Eighties
Vienna – Albertina Modern
Sino al 13 febbraio 2022
L’ARTE CAMBIA LE SUE REGOLE / IL BRAND DIVENTA LA COSA PIU’ IMPORTANTE
Transavanguardia – Jeff Koons / Basquiat – Gilbert & Geirge
Tutto cominciò, forse, con la mostra The real estate show; inaugurata il 1° gennaio 1980 dal collettivo Jenny Holzer, Kiki Smith e Tom Otterness a New York, in un edificio disabitato.
Questa rassegna rimase aperta solo un giorno; poi fu chiusa dalla polizia, ma rimane uno degli eventi più significativi degli anni ’80 del Novecento.
Il marketing entra, come motore determinante, anche nell’arte.
Oggi, all’Albertina Modern, sono in scena le opere di più di sessanta artisti che rappresentano questa svolta; che potrà anche non piacere a molti cultori dell’arte, ma è l’emblema di tutta la nostra società con tutti i suoi limiti e deragliamenti. La libertà che punta al suo estremo, senza vincoli di nessun genere; dove vince solo chi smanetta/urla/si vende senza porsi nessun limite.
L’esempio più lampante è l’artista Jeff Koons (1955), la sua arte non è mai un invito a riflettere sui grandi problemi del mondo, ma segue la scuola maestra di Duchamp e Handy Warhol; fare quello che colpisce il pubblico, fantasie erotiche e oggetti kitsch da bancarella, per accontentare il bambino che si cela dietro a chi si ritrova con una fortuna all’improvviso e vuole spendere perché tutti devono sapere che ora è ricco.
Non è più l’artista che produce le sue opere; per aumentare la produzione e i guadagni, il lavoro materiale viene fatto da un’anonima schiera di artigiani che sviluppano i progetti dell’artista.
Jeff Koons trasforma banali oggetti da bancarella di mercato in costosissimi oggetti d’arte; “Sono l’uomo delle idee, non metto mano all’esecuzione, non ne ho le capacità … “.
L’arte come mezzo per trasmettere un messaggio per migliorare il mondo è qualcosa di non più interessante; per una marketing che ha il timone della situazione e vuole sempre spingersi oltre i limiti di ieri. Come un’auto impazzita che si schianterà contro la cruda realtà di un mondo inquinato e avvelenato; anche dall’arte.
Oggi, che i favolosi Ottanta sono alle spalle, è cambiato solo il soggetto, ora è l’ecologia, magari fatta della stessa plastica che si vuole condannare !
La macchina del marketing non riusciamo a fermarla e tutto procede secondo le sue leggi; vince il più forte, il più ricco/potente e non quello che ha le idee migliori.
Anche il futuro dell’uomo è e sarà plasmato dal più forte e dal più ricco/potente, ma non da quello a cui sta a cuore il benessere dell’umanità.
